Gli alberi, per pietrificarsi, vengono sepolti in un ambiente privo di ossigeno, generalmente in ceneri vulcaniche. Senza ossigeno, il legno non può decomporsi ed è per questo motivo che è possibile trovare strutture di alberi perfettamente conservati nel loro aspetto originale.
Nel tempo minerali come manganese, ferro e rame penetrano dall'acqua e dal terreno circostante nel legno e si combinano dando forma di pietrificazione e donando al legno colorazioni diverse in base alla presenza di un minerale o piuttosto che dell'altro. I quarzi puri sono incolori, ma quando degli agenti contaminanti vi entra in contatto, allora questi cristalli vanno ad assumere diverse tonalità, tendenti al giallo, al rosso o altre tinte. Il risultato finale di questo processo è il legno fossile.
Questo è l’unico processo al mondo dove un essere vivente si trasforma in un minerale, restando esteticamente molto simile e conservando addirittura la sua struttura originale fino a livello microscopico, a differenza degli atri tipi di fossili che in genere sono compressioni o impressioni del organismo fossilizzato.
Quanto tempo ci vuole per la pietrificazione del legno?
La pietrificazione potrebbe avvenire anche solo nel corso di 5-10.000 anni. Anche se alcuni scienziati a Washington sono riusciti in laboratorio a simulare il processo formativo in un breve lasso di tempo, in natura la maggior parte del legno pietrificato ritrovato si è formato in un periodo che varia tra i 50 e i 260 milioni di anni fa - durante i periodi Triassico, Jurassico e Cretaceo. E quindi, anche se non sembra vero, i dinosauri mangiavano, dormivano e cacciavano proprio in queste foreste, tuttora visibili!
Che tipo di legno è il legno petrificato?
Oltre 100 milioni di anni fa, si trovavano principalmente alberi preistorici della famiglia delle Araucarie, Cedro, Ebano, Ginkgo e delle Palme.